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A scuola di consapevolezza

"EVVIVA!!!! Lunedì si sta a casa!!! Grazie Referendum!"

Questa frase pronunciata da un alunno venerdì pomeriggio, che al momento mi ha fatto sorridere per la sua ingenuità, mi è ballonzolata per la testa durante tutto questo weekend.

Conclusione: forse sarebbe meglio chiarire che un referendum non è solo un'occasione per stare a casa da scuola.

Come farlo? Non è importante che i bambini comprendano il significato di questo singolo referendum, troppo complesso per districarlo in un'oretta di lezione, è invece fondamentale che si rendano conto dell'importanza del

REFERENDUM in quanto strumento per esprimere la propria opinione!

Le riflessioni sulla Costituzione, sul Senso Civico, non mancano durante l'anno scolastico.

Perchè, dunque, non azzardare la proposta di un vero e proprio referendum scolastico in cui i bambini abbiano l'opportunità di esprimere la loro opinione riguardo a una questione che li interessa?

Non saprei: la suddivisione degli spazi durante le ricreazioni, per esempio. Attenzione al rischio di scombinare situazioni collaudate ;)

In questo modo i bambini potrebbero prendere consapevolezza di alcuni concetti fondamentali: l’importanza del voto segreto, perché non ci si possa influenzare; l’importanza di partecipare alla votazione, per capire che se non voti, poi ti becchi ciò che hanno scelto gli altri senza lamentarti; l’importanza di avere “voce in capitolo”.

Cosa ne pensate, Maestri? Cosa si potrebbe mettere sul piatto della bilancia?


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